Queste foto sono state rubate al tempo dedicato al mio lavoro in giro per il mondo, come regista, al seguito di alcune organizzazioni umanitarie, quando ancora il viaggiare mi portava meraviglia. É una storia che non ha capo ne coda, é un piccolo libro di memorie che rimandano profumi, sapori ed emozioni che mi porto dentro con altrettanta confusione. Ho respirato tutto quel mondo con sincera e incondizionata meraviglia, senza veli e senza muri. Invidio me stesso di quel tempo per la trasparenza del vivere e la purezza nel guardare. Un viaggio in Nepal, nel 2015, mi ha tolto quella meraviglia, crollata come sono crollate le case e i tmpli di Kathmandu sotto il terromoto. Il disincanto dicono sia parte del crescere, del diventare adulto, Per me é stata davvero una brutta scoperta ritrovarmici, disincantato.
Ci ho fatto i conti, con il mio disincanto, li faccio quotidianamente. Quindi mi alleno a restare libero, aperto e fiducioso che il mondo, anche se puó fare male, é comunque li per me e posso solo che respirarlo per continuare a vivere. Che ogni respiro é vita che prendo e vita che do. Posso decidere cosa trattenere e cosa lasciare, trasformando il negativo ricevuto in positivo da donare. E che alla fine la meraviglia é questa, dolorosa che sia, Meraviglia é.
Foto scattate in Brasile, Honduras, Haiti, Congo, Nigeria, Kenya, Zimbabwe, India, Nepal, Vietnam e Giordania.